E adesso violentateci tutti…

Ancora violenze. Ancora stupri. In questi giorni circola insistentemente una notizia velenosa nei confronti del fuoriclasse portoghese in forze alla Juventus: Cristiano Ronaldo. Una certa Kathryn Mayorga lo accusa di violenza anale in una suite di Las Vegas. Chi è costei? Così come per Bennet nel caso Argento, anche questa accusatrice statunitense aveva vissuto i fasti estasianti di modella bellissima e incoronata e adesso, invece, vivacchia di una rendita che, ahimè, sta per finire. Stavolta, diversamente dal caso Bennet/Argento, è il movimento #metoo a convincere l’ex modella americana che è il caso di denunciare il suo violentatore. E in perfetto stile #metoo “soltanto” nove anni dopo i fatti. Il problema oggi è che se ti marca un difensore durante una partita, se sei bravo lo superi e al massimo ricevi una botta nelle caviglie. Se invece a starti col fiato sul collo è il #metoo, non hai scampo. Si lancia una calunnia impossibile da verificare dopo tanti anni e poi il pregiudizio purificatore delle coscienze dei benpensanti fa il resto. In fin dei conti, cosa c’è di concreto in questa storia? Solo le dichiarazioni al vetriolo della modella che sostiene, dopo aver descritto nei particolari le ipotetiche prestazioni sessuali, che il giorno dopo si è recata alla polizia ma NON HA FATTO IL NOME DI CR7. Ha parlato solo di un personaggio famoso.

Tutto questo bailamme, naturalmente, ha avuto le sue ripercussioni che vanno oltre una eventuale sentenza di colpevolezza. Perché il campione portoghese è stato messo alla berlina da tv e giornali sostenendo con forza la presunzione di colpevolezza. Che per l’Italia dei mass media e dei social, è legge. Ronaldo, di suo, sta perdendo gli sponsor che lo pagavano profumatamente e la Juventus ha perso in borsa quasi il 10%. Considerando che Cristiano ha 33 anni e che al massimo potrà fare ancora tre/quattro anni ad un certo livello, e considerando i tempi della giustizia e l’analfabetismo bigotto e puritano degli americani, ritengo, senza fallo, che questa sia una mossa studiata a tavolino per colpire lui e la Juventus, il primo per aver voluto lasciare i Blancos, i secondi perché hanno avuto l’ardire di comprarlo. Infatti, quando tutto sarà finito e la sentenza di assoluzione arriverà, i tre/quattro anni saranno passati e ormai la Juventus non potrà più avvantaggiarsi delle prestazioni del fuoriclasse, avrà perso soldi e campionati e gli onesti a strisce nereazzurre, rossonere, azzurre, giallorosse, ecc., potranno continuare a chiamarli ladri e mafiosi. Se così non fosse, e verrà condannato, comunque il calciatore avrà avuti salvi i 9 anni giocati al Real Madrid. E ho detto tutto.

Ma una società che vuole tutelarsi contro gli abusi e vuole fare trionfare la giustizia può darsi delle regole. Se chi accusa non riuscirà a dimostrare di aver subito violenza, e interverrà una sentenza di assoluzione per l’imputato, allora il calunniatore non solo dovrà essere condannato per la stessa pena che avrebbe ricevuto il calunniato se fosse stato considerato colpevole, ma dovrà anche risarcire di tutti gli utili persi sia al soggetto in causa che alle persone/società ad esso collegate.

Così, la prossima volta che qualcuno subisce violenza, la denuncia la fa subito…

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